giovedì 10 febbraio 2011

Foibe, troppi anni di mistificazione storica

Da qualche anno a questa parte gruppi che non meriterebbero nemmeno di esistere (e conseguentemente nemmeno menzionati), ma finanziati dalla destra istituzionale e anticomunista, portano avanti una campagna di mistificazione della storia che coincide con la giornata di ricordo della Foibe. Purtroppo questo succede perché la destra cerca di riscrivere anche la storia, ma la sinistra, invece, pensa proprio di liquidarla la stessa storia.

Questa giornata, che cade a ridosso del 27 gennaio, è ora talmente propagandata che arriva al punto addirittura di oscurare e mettere in secondo piano le celebrazioni della prima “giornata della memoria”, ottenendo, come dicevo prima, di mistificare la storia, paragonare carnefici a vittime e mancare di rispetto a tutti quelli che (indistintamente) hanno perso la vita nel corso di quell’immane tragedia che fu la seconda guerra mondiale, voluta dall’imperialismo nazifascista e dai “padri spirituali” di alcuni dei promotori di questa seconda “giornata del ricordo”.



Che il Generale Tito abbia causato delle vittime (non ci soffermiamo sui numeri, non sono così importanti) non si nasconde! In questo caso mi viene da dire: ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Infatti, quella del Generale Tito e dei suoi uomini, fu solo una conseguenza alle azioni fasciste premeditate e terribilmente ragionate che ci furono, nel mondo, ma in quel contesto anche in Yugoslavia. Furono aperti circa 7 campi di concentramento tra la Slovenia e la Dalmazia dove i soldati fascisti, per altro Italiani, deportarono, violentarono ed uccisero migliaia e migliaia di civili e partigiani. Tutto questo perché seguendo le parole di Mussolini, "di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava, non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone!"

Non ci resta da dire che ci troviamo davanti ad una gigantesca montatura, che ha trasformato episodi diversi e certamente dolorosi (ma assolutamente minori) accaduto nel quadro di una barbara guerra, in un elemento storicamente decisivo, tale da cercar di fare addirittura da contrappeso agli orrori del nazifascismo in Europa.

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