giovedì 21 gennaio 2010

Studenti Immigrati: Il Tetto della Vergogna

Il ministro Gelmini ha diramato alcuni giorni fa – proprio in contemporanea con gli sconcertanti fatti di Rosarno - la circolare che prevede la distribuzione degli alunni con cittadinanza non italiana tra le scuole e le classi in ciascuna scuola in modo da non superare il tetto del 30 % del numero degli alunni stranieri in ogni classe.
È prevista l'introduzione di tale tetto a partire dall'anno scolastico 2010-2011 in modo graduale, dal primo anno di ciascun grado di studi. Inoltre sarà solo l'Ufficio Scolastico Regionale ad avere la possibilità di essere eccezione in presenza di alunni stranieri previe adeguate competenze linguistiche o nel caso di istituti scolastici con la disponibilità di particolari risorse quali strutture di supporto o consolidate e positive esperienze a livello didattico. Al fine di non intaccare perlomeno le soluzioni alternative già venutesi a creare a livello didattico.

Al momento saranno linee che coinvolgono maggiormente gli studenti e le studentesse delle regioni del nord, dove la percentuale degli iscritti stranieri è maggiore e dove gli istituti piuttosto che farsi laboratori di inclusione ed integrazione attraverso pratiche interculturali che si potrebbero mettere in atto, si rendono cavie di modelli discriminanti nascosti dietro alla “nuova integrazione” che il ministro promuove.
La circolare risulta essere in linea con le direttive che a partire dal Pacchetto Sicurezza licenziato nel 2008 hanno riguardo il mondo dell'immigrazione (a partire dall'introduzione del reato di clandestinità).
Di fatto l'assegnazione di classi diverse o inferiori rispetto a quelle corrispondenti dall'età anagrafica, su decisione del collegio dei docenti in relazione a criteri che tengano anche conto della verifica delle competenze linguistiche dell'alunno è una manovra propedeutica all'attualizzazione delle Classi Ponte proposte lo scorso anno, secondo le quali si creerebbero delle classi ghetto con soli alunni stranieri e altre con soli alunni italiani.

L'Unione degli Studenti di fronte a queste decisioni si pone fortemente contro alla manipolazione del diritto all'istruzione rivolta a tutti gli studenti e alla criminalizzazione delle diversità tra studenti e studentesse immigrati rispetto agli studenti italiani. Questa circolare ministeriale farà sì che il prossimo anno, specialmente nelle città e nei quartieri dove è maggiore la presenza di migranti, vari studenti stranieri saranno costretti a cambiare classe o addirittura scuola.

Noi crediamo che per realizzare una vera integrazione, bisogna abbandonare una chiusura identitaria che mira a difendere a spada tratta le cosiddette “nostre tradizioni”, occorrono seri investimenti, a partire dagli insegnanti di sostegno e dai mediatori culturali in grado di facilitare l'inserimento nelle classi dei bambini e ragazzi stranieri: l'integrazione non è certo favorita dai tagli alla scuola voluti dalla Gelmini. E soprattutto, la composizione delle classi deve essere fatta in base alle conoscenze e competenze di ciascuno, creando classi omogenee dove i più bravi possono trainare gli studenti in difficoltà e dove ciascuno possa mettersi a disposizione dell'altro per condividere reciprocamente le proprie culture, religioni e tradizioni, e tutto ciò deve essere fatto a prescindere dal colore della pelle o dal paese di provenienza.

È nostra la ferma volontà di creare le fondamenta a una società intercuturale e inclusiva, dove gli immigrati possano essere considerati una risorsa dagli studenti italiani. Di far riconoscere che l'intreccio tra culture e metodi di pensiero sconosciuti tra loro, sono uno strumento per abbattere i pregiudizi e tutti i razzismi.

Nessun commento:

Posta un commento